Tutte le sfumature dell’amore – Intervista a Francesco Alberoni, sociologo

(febbraio 2015, 4Uik!)

Anna Martellato - Intervista a Francesco Alberoni, sociologo

Tutte le sfumature dell’amore: «Cinquanta sfumature di grigio è una Cenerentola erotica»

Cinquanta sfumature di grigio e Cenerentola. Due film opposti, ma con un comune denominatore, l’amore. In tutte le sue sfumature. Per capirne di più abbiamo intervistato il massimo esperto degli studi sull’amore: il sociologo, giornalista e scrittore Francesco Alberoni.

Siamo stati azzardati, professore. Ci siamo inventati di mettere allo specchio due film che più lontani di così non si può: Cenerentola e Cinquanta sfumature di grigio

No, no, no… Cinquanta sfumature di grigio è Cenerentola (con l’erotismo). Ma è sempre Cenerentola. Perché la protagonista è la stagista che incontra il principe azzurro. Qui non c’è la scarpina, per carità, lui è un giovane venuto dal nulla, miliardario, è prepotente, guida automobili, moto, aerei… ed è un grande amatore. Diciamo che Cinquanta sfumature di grigio è il seguito di Cenerentola: è un libro erotico per donne, ma l’impianto è sempre quello della favola. Lei è sempre la ‘poveretta’ lei e lui sempre il ‘principe’. Avete fatto benissimo a metterli in relazione: se in Cenerentola mettessero delle scene erotiche si avvicinerebbe molto a Cinquanta sfumature di grigio. Un’altra Cenerentola è quella con protagonista Julia Roberts, Pretty Woman: in questo caso lei addirittura è una prostituta. E arriva il principe azzurro sotto forma di miliardario, anche qui, che la prende e poi se ne innamora, e tutto è fatto.
La grande favola di fondo, per tutti, è sempre Cenerentola.

Però in Cenerentola c’è il “e vissero a felici e contenti”, in Cinquanta sfumature di grigio no. E poi c’è il principe azzurro, che in Cinquanta sfumature è un principe appunto “grigio”, con lati nascosti, oscuri, tenebroso, con un passato particolare.

La somiglianza vale per quanto riguarda la posizione elevata del protagonista maschile; anche il principe azzurro di Pretty Woman fino a quel momento ha fatto porcherie dal punto di vista economico, e si redime attraverso la ragazza, no? La corrispondenza c’è anche per la ragazza, che non è una principessa, non è una regina, non è Caterina di Russia (lì se mai c’è la favola invertita: è lei che si prende quello che vuole andando con i suoi ufficiali).
In questo caso poi c’è l’amore, e ha sfumature diverse. A dire il vero, nella favola classica non c’è neanche l’amore. Nella favola classica c’è la bellezza, il colpo di fulmine, ma non si sviluppa l’innamoramento, perché lei è riconosciuta attraverso un segnale fisico, un piede molto piccolo.
In Cinquanta sfumature c’è questo innamoramento, un po’ torbido – perché torbido lo è anche lui -, un po’ sadomaso, che evidentemente piace. Ma è comunque un libro erotico per donne, insomma.

Sa che le prevendite per le sale sono già sold out da dicembre?

Ci credo. Non esiste la pornografia per le donne: questa è la pornografia femminile. Io ho sempre detto che il romanzo rosa quando è erotico è la pornografia femminile. Mentre invece quella maschile è quella dei corpi che si penetrano, eccetera: è esterno, l’uomo vede il corpo dall’esterno, è visivo. Invece nel caso della donna è interna, è fatta di sensazioni di percezioni, di sentire, di emozioni… e anche di amore.

Parafrasando Antonello Venditti, “non c’è sesso senza amore”. Secondo lei è vero?

Nella donna non c’è amore senza sesso. Cioè, mi spiego: non sesso praticato; nella donna sono mescolati sesso e amore già nell’adolescenza. Quando la ragazza ha un’infatuazione per un divo, ciò è anche erotico; nel senso che questa sarebbe pronta a far l’amore con lui. È perché lui non glielo chiede, perché non succede, perché è lontano. Ma è un risveglio: nella donna, con facilità, si risvegliano contemporaneamente il sesso e l’amore insieme. Nel maschio sono invece separati. Può darsi che in lui si risvegli il sesso, e allora gli va bene qualsiasi cosa; oppure l’amore, magari senza all’inizio nemmeno l’attrazione sessuale. Conosco uomini che si sono innamorati e solo dopo si è accesa l’attrazione sessuale. Nella donna invece è istantanea. E tra l’altro questo carattere che sesso e amore vanno insieme con facilità nella donna (perché qualcosa di poetico lo mette sempre), può arrivare fino ai 90 anni: l’erotismo femminile non finisce mai. La donna era convinta di non avere l’erotismo dopo la menopausa, ma queste sono convinzioni medievali: fino ai 90 anni la donna può avere orgasmi come una ragazzina di 16. Con lo stimolo adeguato, però: ci dev’essere la relazione adeguata, quella giusta. Sennò niente, diventa un ghiaccio.

Donna 1 – Uomo 0, quindi…

La donna ha un’immensa fantasia erotica che l’uomo non ha. L’uomo non riesce a inventarsi una storia d’amore e di erotismo, l’uomo non si innamora di una diva lontana, non gliene importa nulla. Gli può piacere, se la porterebbe a letto se potesse, ma tutto finirebbe lì. Questo amore, questa infatuazione amorosa ed erotica di cui sono capaci le ragazzine di 12 anni e poi le donne per tutta la vita, l’uomo non ce l’ha.

I protagonisti di Cinquanta sfumature possono quindi essere considerati romantici?

Sono eroi romantici con dentro l’erotismo. Cinquanta sfumature è femminile perché lei sente, anzi, svanisce, si annulla, ha i brividi, un turbinio di emozioni. All’uomo il romanzo non dice nulla, è di una noia mortale. Come una donna che trova di una noia mortale vedere un film pornografico, con gli atti erotici nel dettaglio.

Lei ha letto Cinquanta sfumature di grigio? Cosa ne pensa?

Me lo sono letto tutto, certo, l’ho fatto per una ragione professionale. Ma con una noia mortale, essendo uomo. Poi ci sono libri scritti da donne per gli uomini, per i loro amanti: Histoire d’O ne è un esempio. È una donna che scrive questa storia per il suo amante, e lo scrive quindi con una mentalità maschile. Ma la differenza è che Cinquanta sfumature di grigio è un’operazione razionale di marketing, nata scientificamente per le donne; non è un’opera letteraria, è un’operazione razionale pensata per le donne.

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