Tra le api

La sveglia era programmata presto, ma tanto io ero già in piedi. L’appuntamento nel campo era verso le 7, ma Zeno era lì già da un’ora.

Zeno è un perito agrario che anni fa ha dato una svolta alla sua vita, ha chiuso con l’azienda per cui ha faceva il commerciale e ha dato vita a un orto botanico tra Verona e il Lago di Garda, togliendo uno zero dalla busta paga ma recuperando un senso che aveva perso.

Ho imparato molto da lui. A cosa serve l’elicriso, cosa si fa con la calendula, le varietà di lavanda e perché il timo è un re. Ho visto le api danzare, mi ha detto “concediti una passeggiata tra i filari di lavanda” e in quel momento mentre camminavo tra il brusio delle api ho capito che era una cosa semplice e importante da fare, e che bisognava proprio farla, che non c’era nulla di retorico in questo, proprio nulla.

Forse le cose semplici e importanti sono quelle che ci fanno davvero bene e he dovremo concederci più spesso: ci salvano da ogni cosa, a volte persino da noi stessi. Soprattutto, ci fanno ritrovare il senso delle cose.

La parte più interessante è stata capire come funziona l’essicatoio e una volta dentro la casetta di legno dove sono appesi mazzi di lavanda ed elicriso mi sono appropriata di tutti quegli odori, sentori e profumi che rimandano a qualcos’altro e in cui mi immergerò una volta tornata a casa, davanti a una pagina bianca.

Zeno mi ha spiegato un sacco di cose che mi saranno utili per i prossimi capitoli, e io per ringraziarlo ho fatto le mie prime talee di menta.

(Poi mi ha fatto conoscere le sue galline, che per uno strano gioco del destino mi ricordano tantissimo le galline della casa di riposo de La prima ora del giorno. Quelle che curava Gianna, rinchiuse in un recinto, ben curate. Qui ce ne sono due che Zeno chiama “le Kessler”, ma sono un po’ sciupare perché il gallo – che si chiama Rocky – è piuttosto focoso. Ovviamente ha anche la sua Adriana, ma lei non sembra essere gelosa).

C’è un filo che lega ogni cosa?

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