Tornare dalla pausa estiva e riprendere gli appuntamenti con i lettori e La prima ora del giorno: non c’è inizio più bello.

Settembre fa parte dei grandi inizi dell’anno.

Perché ci sono diversi tipi di inizi in un solo anno. Quando la notte di San Silvestro si fa il countdown e allo scoccare della mezzanotte ci si bacia e ci si augura il meglio per i 365 giorni che verranno. Al compleanno, perché, in qualsiasi giorno dell’anno sia, spegnere le candeline mette il punto e a capo di qualcosa. Quando arriva una cosa bella: per me il 14 febbraio 2018, quando è uscito il libro, è stato un inizio, un po’ come un Capodanno e un compleanno assieme. E poi c’è Settembre. Un mese che odiavo da bambina (per me era solo l’inizio della scuola), ma che invece amo moltissimo oggi, con le sue luci delicate e suadenti, un po’ malinconiche, che mi hanno affascinato e che tracciano i contorni del mio nuovo romanzo (in fase di scrittura!).

Settembre, si riprende. La certezza che in questo nuovo inizio dell’anno qualcosa dietro ci si porta è una carezza. Avete letto in tantissimi La prima ora del giorno, l’avete portato con voi in vacanza, magari proprio in Grecia, magari proprio a Rodi. È bello sapere che anche se siamo tornati, si parlerà ancora della nonna, di Zoe, della sua vita tutta di corsa e delle lezioni che sua nonna le darà attraverso gli aneddoti che porteranno nonna e nipote nel passato, nella Rodi degli anni ’40, in pieno conflitto. Raccontando un pezzo di storia sempre rimasto nell’ombra.

Ci vediamo a Librar Villafranca, il 29 settembre, in un luogo storico e bellissimo: il Caffè Fantoni, alle 19.30.

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