Ci avete mai pensato al quasi? Io sì, e ho scoperto che è quasi un mondo.

Quante volte siamo arrivati quasi a farcela? C’ero quasi, accidenti, mancava tanto così. Il quasi è quel tassello che manca, l’incoronazione negata, quella bandiera a mezz’aria che non possiamo picchettare.

Ma a volte dobbiamo ringraziarlo, il quasi. Quando una macchina ci sfiora per strada, quando quasi  la sfioriamo noi. Quando la scampiamo: mancava poco, quasi. E allora tiriamo un sospiro di sollievo. Una storia finita bene, perché mancava poco per perdersi. C’ero quasi cascata. 

Il punto è che di quasi sono pieni (pienissimi) i giorni. Ci avviciniamo, intere esistenze e possibilità entrano (quasi) in contatto. Ma per poco non accade, non lo fanno. O lo fanno. E questo succede continuamente, ma non ci pensiamo mai. Non ce ne accorgiamo, ma il quasi, quel millimetro di vita in più o in meno può cambiare radicalmente le cose. Oblio o salvezza possono dipendere dal quasi, come insegna Match Point, geniale film di Woody Allen.

E allora quante sliding doors avremmo, quanti mondi possibili ci sarebbero, senza il quasi? Saremmo sempre noi, saremmo ancora qui?


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